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14 Maggio 2015 (347 / anno XV)
il cammino /125
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Con zaino leggero e mente leggera
Ieri mi è arrivato un pacco contenente copie del mio nuovo libro, La spirale della memoria. In cammino sulle tracce del terremoto della Marsica, è una emozione aprire il pacco, e sfogliare per primo un libro su cui hai lavorato per mesi, verificare la qualità delle foto, sentire la carta sotto le mani. Se il libro di carta venisse sostituito dagli ebook, sarebbe tutto molto diverso, non credete?
Il libro esce in libreria lunedì, io intanto vi invito alla lettura di questo nuovo numero del Cammino, pieno di stimoli interessanti come sempre. Sarò in giro per l’Italia, nei prossimi periodi, anche per presentare il libro, se volete incontrarmi sarà un piacere scambiare due parole con voi, sarò ad Avezzano, Schio, Bologna, Roma, Pescasseroli, nei prossimi giorni, e poi vedremo. Porterò in giro l’idea che il camminare è il modo più potente per entrare nello spirito dei luoghi, per conoscere persone e paesi, che il camminare aiuta ad avere idee positive, e racconterò le mie storie, storie di cento anni fa scoperte camminando. La Compagnia dei Cammini continua imperterrita a organizzare viaggi a piedi, al ritmo di quattordici viaggi al mese, facendo camminare centinaia di persone, tutte belle persone che nel cammino si rigenerano e trovano la gioia della condivisione e della scoperta, partendo con zaino leggero e mente leggera.
Un caro saluto e buoni passi… camminate, uomini e donne, camminate!
Luca Gianotti
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✔ Ho donato una viola al mio albero
Chi è nato e cresciuto in campagna come me mantiene un rapporto magico con la Natura.
L’avere poi studiato classificazioni di piante e animali o formule chimiche, il linguaggio scientifico, non scalfisce per nulla la fratellanza, la comune appartenenza e sentire, fra me essere umano ed il resto del vivente.
Per questo, mi è sempre parso un gesto spontaneo, accettabile, rispettoso, perfino dovuto, il parlare e l’abbracciare una pianta.
E fra le tante piante, in un luogo a me particolarmente caro, col tempo ho stretto un rapporto profondo con lei, la mia pianta.
Mi assomiglia pure… Pur essendo in un bosco, è isolata dalle altre, è ben slanciata al cielo, ma senza arroganza… ha una sua eleganza e dignità, senza urlare a tutti che è la più bella e potente.
La vado a trovare spesso, la carezzo, le dico le mie pene, ma l’ascolto anche, e mi prendo cura di lei, togliendole ad esempio l’edera infestante.
Avverto che lei mi dà stabilità, tra i tanti frenetici e inutili movimenti che la vita quotidiana mi costringe a fare.
In lei vedo lo scorrere delle stagioni, il cambiamento è evidente, e il confronto è impietoso con le nostre pretese di essere sempre efficienti e perfetti.
Là dove cresce da tanti anni è il teatro dei miei riti segreti.
Che altro non sono che stare pochi attimi in silenzio, attento alla sintonia con l’energia sottile che unisce me e lei e il creato tutto.
Ora, alla soglia della primavera, m’è venuto istintivo un gesto, d’amore direi.
Nel vialetto per raggiungerla ci sono le prime viole, ne ho raccolta una e avidamente ho annusato il suo profumo di nuovo.
Mi è arrivato un pensiero grazioso, e l’ho messo in scena.
Ho donato una viola al mio albero.
Se mi accorgo di essere un diverso, uno fuori dal coro?
Onestamente sì.
D’altronde sono un inguaribile romantico.
Uno che cerca l’amore, che dà credito ai sogni, che ulula alla Luna.
Uno che cammina.
Guido Ulula alla Luna
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✔ Recensioni
Antologia per camminatori
L’oggetto che recensisco oggi è un libro con CD allegato, o un CD con libro allegato? La domanda non è oziosa come sembra. Sebbene sulla copertina si dichiari la prima, sono propenso per la seconda, oggetto uditivo con prolungamento letterario. Intanto perché è nato così, e io - che ho seguito il progetto da vicino -, ho il privilegio di saperlo. È nato per primo uno spettacolo, proposto da Wu Ming 2 al Festival del camminare di Bolzano, spettacolo che ha avuto degno successo in una sera di maggio del 2014. Per quello spettacolo, Wu Ming 2 aveva selezionato a sua discrezione nove brani scelti dall’antologia inglese A Footpath Way del 1911, e li aveva tradotti personalmente. Poi il libro, riprendendo e recependo quei brani, con l’aiuto della traduzione di Francesca Frulla, ha completato l’opera. Ma non è solo questo. Altre ragioni mi inducono a ritenere l’opera un unicum uditivo-letterario, per cui, se posso dare un consiglio al camminatore, è di ascoltare prima il CD, e di farlo seguendo sul libro i testi recitati da Wu Ming 2, così come si fa quando si ascolta un disco nuovo sedendosi in poltrona con in mano il booklet inserito nella confezione. Il camminatore consapevole e voglioso di approfondire, troverà tanti spunti di interesse, e gli verrà voglia di spaziare e approfondire, leggendo i testi completi, partendo dagli autori che più lo hanno fatto sentire vicino al proprio modo di intendere la viandanza.
Perché è di questo che si parla, di viandanti ante litteram, dei primi camminatori per svago, scrittori che nel secolo diciannovesimo avevano capito quanto il camminare fosse arte di prima scelta. Colpisce Thomas De Quincey, il fumatore d’oppio, che nel 1821 racconta il piacere di camminare per giorni, e di fermarsi a dormire nelle locande di campagna, ma siccome lui non ha soldi, si è inventato la tenda, la prima tenda di cui si parla nella storia del camminare per svago…; colpisce George Borrow, uno scrittore stravagante, vagabondo e viandante; mantengono le aspettative la bella versione del Canto della strada di Walt Whitman e Camminare di Thoreau; e si scoprono autori ormai dimenticati, come Leslie Stephen (alpinista, era il padre di Virginia Woolf), John Burroughs; infine, sempre puntiglioso e severo Robert Luis Stevenson:
“Non si deve pensare che una viandanza – come alcuni vorrebbero farci credere – sia solo un modo, migliore o peggiore, di vedere un paese. Ci sono molti modi di contemplare il paesaggio, altrettanto buoni; e nessuno è più vivido, a dispetto di tanti noiosi dilettanti, che da un treno sulla ferrovia. Ma il paesaggio, nella viandanza, è abbastanza accessorio. Colui che appartiene a questa confraternita, non viaggia alla ricerca del pittoresco, ma di certi sentimenti piacevoli – la speranza e lo spirito con i quali la marcia comincia al mattino, e la pace e la sazietà spirituale del riposo vespertino. Egli non saprebbe dire se gli dà più diletto mettere lo zaino in spalla oppure toglierlo. L’eccitazione della partenza è la chiave di quella dell’arrivo. Qualunque cosa fa, non è solo un premio in se stessa, ma verrà premiata ulteriormente nel seguito; e così il piacere porta al piacere, in una catena senza fine. È questo quel che così pochi capiscono…”
Nel libro si leggono tanti altri autori che non sono nel CD: tra loro William Wordsworth, Walter Scott, Charles Dickens.
Molti di questi testi sono inediti, altri tradotti ma non facilmente rintracciabili. Nel CD c’è anche un classico, Walking di Thoreau, che era contenuto nell’antologia originale del 1911, ma che volutamente è stato scelto di tenere separato dal libro, verrà pubblicato a parte per dargli il dovuto valore e attenzione.
E siccome è del CD che parliamo, non possiamo non parlare dei Frida X, gruppo che vive nell’ombra underground bolognese, e che da anni ha maturato grande esperienza nell’accompagnare scrittori nei loro reading creativi (oltre a Wu Ming 2 fecero le musiche ai reading di Enrico Brizzi). Fantastici. Sanno essere delicati, non sono primedonne, la musica non vuole toglier spazio al parlato, ma ci sono, e danno al CD la qualità di un oggetto artistico. Non sono più un gruppo solo rock, suonano strumenti strani, dal banjo ai tubi intonati (boomwhackers), dal Theremin allo xilofono fino al fischio. E Wu Ming 2? Sembra l’abbia sempre fatto, di stare sul palco dietro a un microfono. Ah no, mi correggo, in effetti l’ha sempre fatto! Conclusione: qui abbiamo un CD con allegato un libro di 20 pagine, al prezzo di un normale CD (o di un normale libro), cioè 17 euro. E c’è sostanza, dentro.
PS: del consiglio datovi poc’anzi (prima ascoltate il CD) già mi pento, perché il camminatore è spirito libero e ama camminare per libera strada, sono sicuro che molti partiranno dal libro, quindi fate come volete, nobili viandanti, leggete ascoltando o ascoltate leggendo, e scusate la mia impertinenza.
Wu Ming 2 (a cura di) – “La Via del Sentiero. Antologia per camminatori”, Edizioni dei cammini 2015 – 17,50 euro
Il giro del mondo a piedi dal 1970 al 1974
Come dice David Le Breton nel suo ultimo libro (Camminare), il mondo del camminare si è evoluto molto in questi ultimi trenta anni, e il camminatore ha guadagnato dignità e una sua cultura specifica. Ecco perché la storia del cammino di Dave Kunst ci dà subito l’idea di qualcosa che appartiene a un passato lontano, sebbene in fondo sia una storia di solo quaranta anni fa. Parliamo di una storia che appartiene agli albori della cultura del camminare contemporanea. Il libro, scritto con l’aiuto di uno scrittore professionista, Clinton Trowbridge, è appassionante, un racconto d’avventura. Quella di Dave Kunst è un’avventura folle, fare il giro del mondo a piedi, e la storia inizia nel momento più tragico di questo cammino, quando in pieno Afghanistan montuoso, in mezzo al nulla, Dave e il fratello John vengono assaltati da banditi che feriscono Dave e uccidono John. Dave si salva perché si finge morto.
Ovviamente il cammino si interrompe, Dave viene curato in ospedale e torna nel Minnesota, la sua patria. Ma non molla, dopo alcuni mesi riparte, e il fratello Pete lo accompagna per un altro anno, l’anno più faticoso dal punto di vista psicologico, perché i due ragazzi non sono preparati per incontrare culture così diverse da quella americana, paesi come Pakistan e India sono per loro un grande rebus, non riescono mai a entrare in contatto profondo con le persone del posto, e questo è motivo del loro profondo malessere. Il cammino infatti fallisce la sua forza se si cammina per andarsene via il più in fretta possibile dai luoghi attraversati. La storia di questo cammino dura quattro anni, tra il 1970 e il 1974, e i Kunst sono un po’ hippies, si pensi all’amore e al sesso vissuti in modo libero rispetto ad oggi, e un po’ americani puri, poco colti e non sempre aperti al mondo, a caccia di Coca Cola anche in India. In Australia tutto si rasserena, e Dave trova l’amore, Jenny, maestra di asilo che ancora adesso è la sua compagna dopo 40 anni. Cammina nel bush australiano sotto il caldo cocente, pensando a Jenny e chiedendosi perché invece di stare con lei stia continuando e portando a termine questa impresa. L’essere ormai uomo di successo, sotto i riflettori, o semplicemente avere introiettato la regola che le cose che si iniziano si devono finire. Infine la chiusura del periplo con ritorno negli Stati Uniti, tra poliziotti buoni che lo raggiungono per portargli panini e acqua, e poliziotti cattivi che lo bloccano armi in pugno o lo bloccano con regole come quella che è vietato camminare sulle strade principali. Ma Dave ormai è una star, e sa che nessuno può più fermarlo, riesce a farsi aprire anche un tunnel di più di tre chilometri, fino al Minnesota. Le foto sono bellissime, anni settanta, colori sbiaditi, polvere, sudore, il cammino quasi sempre su asfalto, un lungo racconto appassionante che ormai è nella storia del camminare. Conclude Kunst: “Se riesci a fare il giro del mondo a piedi, allora sei in grado di fare qualsiasi cosa. E questo vale per ognuno di noi.”
Dave Kunst – “L’uomo che fece il giro del mondo a piedi”, Edizioni dei cammini 2015 – 17,50 euro
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✔ Aiutiamo il Nepal
Cari Amici,
a circa due settimane dal sisma che ha colpito il Nepal, la situazione è ancora drammatica. Lentamente i nepalesi cercano di riprendere la vita, ma i problemi sono enormi. In sintesi ecco qual’è la situazione:
1) Al momento attuale non è consigliabile inviare giù materiale; questo finirebbe nelle maglie della burocrazia doganale nepalese che, nonostante il disastro, continua a rendere problematici e lunghi gli sdoganamenti.
Le principali esigenze del momento continuano ad essere medicine, medici e infermieri; col passare del tempo si aggiungeranno le esigenze logistiche generali (tende, acqua, materassi,etc.) che ora sono in parte organizzate. Non dimentichiamo che tra meno di un mese circa inizierà il monsone, con tutto quello che ciò significa: bisogno di ripari, gestione dell’acqua, rischio malattie, etc.
2) Il consiglio avuto da Beni Maya e Nima Nuru Sherpa, miei corrispondenti ed amici nepalesi, è di raccogliere fondi che andremo poi a versare sul conto della Onlus da loro fondata oltre 10 anni fa, “Friends of Nepal”, con cui ho già collaborato a lungo negli anni passati; al momento stanno organizzando un presidio sanitario al villaggio di Syadule nel distretto di Dhading, vicino a Malekhu, un’area molto colpita. Altre aree d’intervento sono quella di Thame (Khumbu), Bakhtapur, Sindhupalchok (epicentro del sisma) e del Langtang, quest’ultima tra le più devastate e dove hanno trovato la morte gli amici Oskar Piazza, Renzo Benedetti, Gigliola Mancinelli e Marco Pojer. Appena possibile ci faranno avere dettagli di questo e degli altri progetti che verranno finanziati con i soldi raccolti.
3) La raccolta comincerà subito. Dati i costi elevati dei bonifici verso il Nepal, ci appoggeremo all’associazione di promozione sociale Elfo Avventure, fondata e promossa dall’amico Claudio Ansaloni – associazione piccola ma molto attiva che da molti anni si occupa di progetti umanitari - che raccoglierà tutte le offerte; questi i dati per fare i bonifici:
Conto 1629972 intestato a ELFOAVVENTURE
IBAN IT07C0538766890000001629972
La banca è la Popolare dell’Emilia
Causale: EMERGENZA NEPAL 2015
Da questo conto, raggiunta una cifra - si spera - sufficientemente elevata, invieremo il denaro sul conto di Friends of Nepal che si preoccuperà di destinarli ai diversi progetti, inviando poi resoconto dettagliato delle spese.
QUI trovate la presentazione generale del progetto Nepal e sul Quaderno l’elenco dei versamenti che man mano verranno fatti.
Manuel Lugli
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✔ Viaggi a piedi Compagnia dei Cammini
Disponibilità posti al 14 maggio.
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Le Vie segrete dei Sibillini
Dal 6 al 13 giugno con Franco Michieli, esploratore, giornalista, geografo, ma soprattutto gentile e generoso folletto dei boschi. Questo viaggio si differenzia da quelli proposti negli anni scorsi da Michieli nella stessa area e intitolati Mi perdo coi lupi sia per le modifiche di gran parte delle tappe, sia perché ora tutte le giornate si concludono presso una struttura ricettiva; di conseguenza si cammina con zaino più leggero e con la possibilità di riposare più comodamente tra una tappa e l’altra. È conservato però l’atteggiamento esplorativo che caratterizza il cammino. Dettagli qui.
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✔ Il cammino e il cambio del clima
Noi camminatori siamo sentinelle del territorio che attraversiamo.
Siamo testimoni diretti, e non virtuali, di ciò che realmente avviene a campi, boschi, corsi d’acqua ecc., ma anche del mutare delle condizioni atmosferiche col passare degli anni.
Non siamo gli unici a svolgere questo ruolo, ma siamo quelli, diciamo, più “obiettivi”, in quanto non abbiamo interessi o partito preso in gioco.
La climatologia è la branca della scienza probabilmente più importante attualmente.
Il cambio del clima sta assumendo connotati esponenzialmente catastrofici, e i climatologi sono unanimi nel ritenere che la causa sia da imputare all’era dell’antropocene. Il che vuol dire che è l’uomo che oggi determina con le sue azioni l’andamento positivo o negativo dell’intero pianeta.
Secondo questi scienziati nei prossimi anni è in ballo uno stravolgimento dell’ecosistema Terra, tale da mettere a repentaglio le sue specie viventi, fra cui noi esseri umani.
Sono certo che chi cammina nutre un amore sincero verso la Natura.
Per questo propongo a tutti i compagni di cammino la lettura dell’ultimo libro di Naomi Klein, “Una rivoluzione ci salverà. Perché il capitalismo non è sostenibile”, edito da Rizzoli. […]
(la lettura continua qui)
Guido Ulula alla Luna
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✔ Microrganismi efficaci
A tutti coloro che devono affrontare le pulizie di casa, ma anche a tutti coloro che fanno l’orto o amano le piante in casa, una soluzione incredibile che elimina dalla nostra vita l’uso della maggior parte dei prodotti chimici, dai detergenti ai concimi.
I Microrganismi Efficaci (EM) sono più di 80 specie di microrganismi, sia aerobici che anaerobici (tra cui lieviti e batteri della fotosintesi e dell’acido lattico, non modificati geneticamente) che coesistono in un’unica miscela.
In natura sono normalmente presenti nei luoghi non ancora inquinati, dove svolgono un ruolo importante nel processo di rigenerazione dell’aria, del suolo e dell’acqua, migliorando le difese immunitarie e aumentando la fertilità dei viventi. Sono per cui detti “rigenerativi” ed in un ambiente sano prevalgono (circa 80%) su quelli “degenerativi”, mantenendolo sano ed equilibrato.
Furono inizialmente pensati per la depurazione delle acque inquinate in agricoltura, ma hanno poi rivelato numerose proprietà in più campi, dall’igiene della casa e del corpo, all’agricoltura e allevamento. Eliminano i cattivi odori, contrastano i processi ossidativi e sono ottimi contro la formazione di muffe e funghi. Inoltre sono azoto-fissatori e attraverso la fotosintesi sviluppano sostanza organica nel suolo.
Perdete un po’ di tempo per leggere, vi garantisco che funzionano e stupiscono: embio.it
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✔ In bici con SloWays
Torino in bicicletta, tra parchi e castelli
Una settimana di viaggio guidato in bicicletta per grandi e piccoli alla scoperta di Torino e dei parchi che la circondano, con partenza 12 luglio e 23 agosto: dal Parco del Valentino a quello di Stupinigi con la sua Palazzina di caccia, passando per i castelli di Avigliana e l’imponente reggia di Venaria. Posata la bicicletta, si potrà esplorare musei interattivi o godersi un giro in canoa, prima di rifocillarsi con la saporita cucina Piemontese. Il tutto su sentieri facili e pianeggianti, immersi nel verde o lungo i fiumi che circondano la città magica.
Dettagli dell'iniziativa: Torino in bicicletta, tra parchi e castelli
SloWays è il tour operator del Movimento Lento. Organizza viaggi in bicicletta lungo la Via Francigena e i principali itinerari italiani, con trasporto bagagli, noleggio biciclette ed e-bike. Visita il sito www.sloways.eu e iscriviti alla newsletter!
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✔ Appuntamenti nella natura e nel naturale
16 maggio ad Avezzano (AQ) anteprima con film
Sabato 16 maggio alle ore 18 all’auditorium della Biblioteca Regionale di Avezzano (Via Cavalieri di Vittorio Veneto), in contemporanea con la presentazione del libro al Salone internazionale del libro di Torino, Luca Gianotti presenta La spirale della memoria. In cammino sulle tracce del terremoto della Marsica (Edizioni dei Cammini).
Alle 16.30 verrà proiettato un film molto interessante, girato nella Marsica nel 1956, Uomini e lupi, con Yves Montand e Silvana Mangano, sceneggiatura di Tonino Guerra, Cesare Zavattini e Elio Petri, suggestione utile per la lettura del libro.
Luca Gianotti ha camminato 15 giorni in inverno, percorrendo 265 chilometri a piedi, visitando 38 paesi della Marsica, incontrando circa 500 persone, ricostruendo macrostorie e microstorie ed è nato questo libro, un “oggetto narrativo non-identificato” che parla delle memorie del terremoto, di questi cento anni, dal 1915 a oggi, parla di Silone, Don Orione, Giovanni Giurati, Giovanni Cena, del film Uomini e Lupi, ma anche di tante persone comuni, travolte dagli eventi della storia, di paesi abbandonati o spopolati, di comunità che cercano di sopravvivere, di giovani che costruiscono progetti virtuosi. Un libro carico di ottimismo: guardando al passato si può volare verso il futuro, con animo positivo e cuore sereno.
La presentazione del libro sarà introdotta da Guido Morandini, regista della Rai che ha girato un film documentario camminando a fianco di Gianotti gli ultimi due giorni, film che verrà proiettato a giugno su RaiDue e all’Expo di Milano.
Per maggiori informazioni: www.facebook.com/SpiraleDellaMemoria
24 maggio a Bologna It.a.cà festival del turismo responsabile
Domenica 24 maggio al festival It.a.cà Migranti e viaggiatori maratona di presentazione di libri della casa editrice Edizioni dei Cammini, ai Giardini Margherita: alle ore 17 Darinka Montico parlerà del suo lungo cammino Walkaboutitalia, di cui sta uscendo in questi giorni il libro Walkaboutitalia. L’Italia a piedi, senza soldi, raccogliendo sogni; seguirà alle 18 l’incontro con Riccardo Carnovalini e Anna Rastello che presentano il loro cammino e loro relativo libro Paspartu; alle 19 incontro con Luca Gianotti, che racconterà l’arte del camminare, e il suo cammino e relativo libro La spirale della memoria. In cammino sulle tracce del terremoto della Marsica.
Programma del festival: IT.A.CÀ
Pilgrim Crossing Borders
Il Pilgrim Crossing Borders 2015 è un Cammino che è partito mercoledì 22 aprile da Trondheim in Norvegia e che attraversa la Danimarca, la Germania e giunge al Passo del Brennero il 29 agosto prossimo.
Da quel giorno l'Associazione Via Romea Germanica “prenderà in carico” i pellegrini e li accompagnerà fino a Roma, dove l’arrivo è previsto per il 14 ottobre prossimo.
Chiunque lo voglia può aggregarsi per una o più tappe dal Passo del Brennero a Roma (in totale le tappe sono 47).
Ci sarà l’assistenza dell’Associazione, con guida ufficiale, accompagnatore locale; saranno indicati i punti di appoggio (dove dormire e dove mangiare). La sistemazione è prevista confortevole ma non di lusso (ad usum pellegrini).
Si possono avere maggiori informazioni e si può seguire meglio il Cammino attraverso il sito www.viaromeadistade.eu o in facebook
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✔ Lettere
« Gentile Maurizio,
appena tornati dall’avventura del Gufo Gigi in Vallesanta nel Casentino… già ci manca!
Siamo stati benissimo, i luoghi fantastici, l’accoglienza calorosa e la “guida menestrello” indescrivibile per la fantasia. Mio figlio ne è stato rapito, dagli asini… un po’ meno! Si è divertito nei laboratori, ha camminato sui sentieri del Parco ed è stato “a briglia sciolta” a Casa Santicchio.
Penso che ricorderà questa esperienza per molto e molto tempo.
Grazie per l’organizzazione e per l’idea di questa avventura. »
Simona, Davide e Tommaso
« È vero, le casualità non esistono!!!
Mi ero iscritta parecchi anni fa alla Boscaglia con l’intento di fare il Cammino di Santiago, ma i casi della vita mi hanno costretta a non poterlo mai realizzare. Ora sono più vecchia ma ho più possibilità di allontanarmi dalla famiglia, almeno per brevi periodi. Non credo farò il Cammino, ma qualche uscita insieme a voi ed alla vostra filosofia ed energia positiva me la voglio proprio concedere.
Vi ho comunque sempre seguiti e “bramati” e ne ha usufruito mio fratello che ha partecipato alle vostre proposte “camminative”.
Sono con voi e con la vostra nuova Edizione dei Camini. Complimenti e grazie di esistere »
Rosanna
« Tornate ormai da più di un mese dal trekking in Aspromonte, vogliamo raccontare come abbiamo vissuto quest’esperienza.
Siamo partite da casa con il nostro zaino “mentale” abbastanza leggero:
voglia di vedere posti nuovi, vivere esperienze nuove, ma anche con la speranza che non piovesse troppo e che con i compagni di viaggio potesse andare tutto bene.
A casa abbiamo iniziato a svuotare questo zaino per scoprire tutto ciò che ci stava dentro: ci abbiamo trovato l’amore e la passione delle persone che lì dove sono nate e cresciute fanno conoscere il proprio territorio, salvaguardandolo, promuovendolo con rispetto, senza svenderlo, ne snaturando le persone che vengono coinvolte in questo percorso: le donne di San Lorenzo, quelle che ci hanno accolto a Bagaladi, ai pastori, agli operai che ci hanno offerto vino pane e formaggio. Ci abbiamo trovato una terra selvaggia, vera, fiorita e di un verde spettacolare, con sapori genuini, semplici, ricchi di gusto e sostanza, a tratti ritmata da suoni come lo scorrere dell’acqua nelle fiumare. Ci abbiamo trovato borghi abbandonati sulla cima di qualche collina, fieri custodi della propria storia. Ci abbiamo trovato il silenzio della foresta innevata con l’orma del lupo.
È stata un’esperienza più che positiva e un grazie lo dobbiamo anche ad Andrea, che nonostante il meteo e altre difficoltà ci ha permesso di arricchire il nostro animo.
Un caro saluto a tutti »
Helene, Cesare, Mara
« Diritto all’ozio.
Vi prego non facciamo immediatamente di questo diritto un ragionamento morale è solo la costatazione che bisogna conservarlo, ri-scoprirlo, ri-generarlo.
Abbiamo capito che lasciando uno spazio a questa esigenza, ci rende più disponibili all’altro, permette di riallacciare fili interrotti con noi, permette di rallentare e godere di una giornata tutta per noi.
Letture, musica di sottofondo, pisolino, bagno in acqua color smeraldo.
L’ozio è stato sempre maledetto, hanno costruito cattedrali morali che annerivano un momento di piacere
I sensi di colpa innescavano presagi terribili e pegni da pagare.
“Presto che è tardi” era la frase mattutina di mia madre. Ma se è presto non può essere tardi!
L’ozio è costruttivo, volendo in questo tempo la mente può produrre variazioni di pensiero, costruire alternative, rigenerare quello che si ha, che si fa.
Fermarsi a guardare, ad ascoltare, annusando quello che intorno vola in aria, toccando cose, persone, animali, natura tutta, con la semplice voglia e desiderio di farlo.
La prima veleggiata con Zefiro è iniziata da Leros dove abbiamo conosciuto Duccio e sua moglie.
Magistrato in pensione occhi vivi e cuore aperto. In banchina ci siamo scambiati i saluti e i sorrisi di saper che questo tempo, quello dell’ozio è un regalo che possiamo viverlo senza timore.
L’ozio è stata la parola chiave di questo incontro, nessuno nega quello che si e fatto ma tutti vorremmo dedicare al tempo “immorale” più tempo.
Arcadia la barca di Duccio veleggia verso sud, noi verso nord raggiungendo con un vento di ovest, Zefiro dal dolce soffio, la bellissima Patmos.
Questo è la stagione delle baie solitarie con i colori cangianti della primavera in fiore. Gialli, bianchi, rossi, viola, arcobaleni di colori e odori assalgono i sensi e tutto diventa più fluido.
Camminiamo, ascoltiamo, riceviamo storie, incontriamo genti, studiamo vie nuove fatte di acqua salata e di terra.
Come guide marine andremo nelle Cicladi e come guide terrestri studieremo sentieri sull’isola di Amorgos da proporre il prossimo anno all’interno del velatrek.
Due anni fa camminando per Creta abbiamo incontrato Luca Gianotti della Compagnia dei Cammini e di qui è nata un’altra via.
Avevamo da tempo dato spazio all’idea di camminare veleggiando, nei tempi d’ozio avevamo progettato, desiderato di poter iniziare una nuova esperienza mettendo a disposizione la nostra conoscenza del Grande Mare e delle isole che vi galleggiano. Poi l’incontro nel viaggio a Creta. Uno scambio e siamo partiti.
L’ozio ci suggeriva di cambiare qualcosa, di studiare nuove forme di lavoro, di rigenerarsi è questo sta accadendo.
All’ora che Ozio sia!
Buon primo maggio da Patmos »
Pino e Tiziana
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